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Struttura Complessa Epidemiologia Analitica e Impatto Sanitario > Progetto Eurocare 5 Alta risoluzione - Italia

La sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia è pari e, per alcuni tipi di tumore, superiore alla media europea, tuttavia si registrano forti diseguaglianze tra diverse aree italiane, in particolare tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud. Complessivamente, in Italia la sopravvivenza per tumore della mammella a 5 anni è del 87%, ma con valori vicini all'89% nel Nord e Centro e 85% nel Sud.

Il progetto EUROCARE, che dall'inizio degli anni '90 raccoglie e analizza sistematicamente la sopravvivenza e la cura dei pazienti oncologici in Europa, ha confrontato, attraverso studi ad 'alta risoluzione', le procedure diagnostiche e terapeutiche in diverse aree italiane. L'indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di pazienti estratto dalla banca dati dell'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) , tra i casi diagnosticati dal 2003 al 2005, per i quali sono state raccolte informazioni dettagliate su modalità di diagnosi, stadio tumorale alla diagnosi e tipo di trattamento. Per ogni tumore preso in esame, è stata indagata la frequenza di alcune procedure diagnostico- terapeutiche raccomandate dalle linee guida dell'ESMO (European Society for Medical Oncology): trattamento chirurgico conservativo associato a radioterapia per le pazienti con carcinoma mammario in stadio I; chemioterapia adjuvante associata a chirurgia per pazienti con tumore del colon in stadio Dukes C; intervento chirurgico con intento curativo per i pazienti con tumore polmonare in stadio I; biopsia su linfonodo sentinella per i pazienti con melanoma di spessore ≥ 1mm.

I dati raccolti da 14 Registri Tumori ci dicono che al Nord il 45% dei tumori della mammella viene diagnosticato a uno stadio precoce, al Sud le percentuali scendono, arrivando al 26% di Napoli e Ragusa dove sono frequenti i casi con metastasi alla diagnosi. Anche l'adesione a linee guida mostra differenze tra le aree italiane prese in esame: nel 2003-2005 la chirurgia conservativa associata a radioterapia veniva eseguita nel 52% delle pazienti a Modena, ma solo nel 36-37% delle pazienti a Napoli e Sassari; l'esame del linfonodo sentinella veniva praticato in più della metà delle pazienti a Modena, Biella e Romagna, ma in proporzioni molto minori nelle aree di Sassari, Napoli, Palermo e Ragusa. In sintesi, la probabilità che una donna colpita da tumore al seno residente a Napoli o Sassari venga trattata con modalità conservative è del 30-40% inferiore alla media italiana complessiva, a parità di età e stadio alla diagnosi ed è significativamente inferiore nelle pazienti anziane rispetto a quelle più giovani, a parità di registro e stadio.

Per il tumore del colon-retto si registrano differenze geografiche simili a quelle riscontrate per il tumore della mammella: le percentuali di tumori diagnosticati in stadio precoce sono più basse nei registri di Sassari e Napoli dove si rilevavano anche i valori più elevati di casi con metastasi alla diagnosi. Nei registri di Napoli e Ragusa, inoltre, si rilevano elevate percentuali di casi con stadio non noto, carenza di informazioni che è verosimilmente attribuibile a disorganizzazione e frammentazione dei percorsi diagnostico terapeutici.

L'Intervento chirurgico curativo nei pazienti con tumore polmonare in stadio I, rispetto alla media italiana risulta significativamente più alta nel RT della Romagna e significativamente più bassa nel RT di Biella, riflettendo l'andamento della sopravvivenza a 3 anni registrata in queste aree: più alta nella prima e più bassa nella seconda. Infine, per il melanoma cutaneo, più della metà dei pazienti con tumore di spessore ≥ 1 mm ha eseguito il linfonodo sentinella, con valori più alti a Reggio Emilia e più bassi a Ragusa.

L'adesione a standard diagnostico-terapeutici internazionali, quindi, è in generale soddisfacente al Centro-Nord e carente al Sud. Per il tumore della mammella, la scarsa applicazione di linee guida nelle aree di Sassari e Napoli è attribuibile non solo alla scarsa disponibilità di strutture radioterapiche (che quindi induce il chirurgo ad effettuare trattamenti più radicali al fine di prevenire le recidive loco regionali, in assenza di radioterapia), ma anche a un insufficiente aggiornamento professionale e alla frammentazione di strutture sanitarie che trattano i pazienti oncologici. Il tipo di trattamento chirurgico, conservativo o esteso, non influenza la sopravvivenza delle pazienti con tumore della mammella (l'Italia è uno dei paesi a più alta sopravvivenza in Europa), ma comporta notevoli ripercussioni in termini di qualità della vita ed effetti collaterali. Lo studio ha evidenziato invece una buona aderenza a linee guida nel trattamento adiuvante per carcinoma del colon in stadio III, trattamento efficace nel migliorare la prognosi.

Complessivamente il 40% dei pazienti con tumore polmonare in stadio I alla diagnosi veniva operato. La frequenza inferiore rilevata a Biella sé verosimilmente da attribuirsi a mancanza di strutture per la chirurgia toracica in questa area.

In conclusione, lo studio suggerisce che le disuguaglianze nella sopravvivenza dei pazienti oncologici, tuttora presenti in Italia, siano in larga parte motivate da disuguaglianze nella disponibilità di risorse e strutture sanitarie per il trattamento di pazienti oncologici, dalla disomogenea presenza dei programmi di screening e da una ancora inadeguata diffusione delle linee guida per diagnosi e trattamento. Queste disuguaglianze condizionano la migrazione dei pazienti del Sud verso le strutture sanitarie presenti nelle regioni del Centro-Nord.



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Fonti:

• Sant M, Minicozzi P, Allemani C, Cirilli C, Federico M, Capocaccia R, Budroni M, Candela P, Crocetti E, Falcini F, Ferretti S, Fusco M, Giacomin A, La Rosa F, Mangone L, Natali M, Leon MP, Traina A, Tumino R, Zambon P. Regional inequalities in cancer care persist in Italy and can influence survival. Cancer Epidemiol. 2012 Dec;36(6):541-7.

• Minicozzi P, Cirilli C, Federico M, Capocaccia R, Budroni M, Candela P, Falcini F, Fusco M, Giacomin A, La Rosa F, Traina A, Tumino R, Sant M. Differences in stage and treatment of breast cancer across Italy point to inequalities in access to and availability of proper care. Tumori. 2012 Mar-Apr;98(2):204-9.

• Minicozzi P et al. Looking at differences in stage and treatment of colorectal cancers across Italy: a EUROCARE-5 High Resolution study. IN PRESS

 


Ultimo aggiornamento: 18-11-2014 21:39:22

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