Caratteri più grandi Reimposta caratteri Caratteri più piccoli

Programma Prostata > Studi epidemiologici

Direttore:
Riccardo Valdagni

Vice Direttore:
Nadia Zaffaroni

Segreteria Programma Prostata:

Telefono: (+ 39) 02 2390 3033
Fax: (+39) 02 2390 3015
Email:
programmaprostata@
istitutotumori.mi.it

 

Sono stati effettuati i seguenti studi epidemiologici

Studio sull'incidenza, mortalità e prevalenza del tumore della prostata in Italia
(Responsabile: Dr.ssa Gemma Gatta - S.S. Epidemiologia Valutativa)

Questo studio ha stimato gli indicatori di frequenza di malattia (mortalità, incidenza e prevalenza) in Italia e nelle regioni italiane al 2012 ed ha descritto gli andamenti di questi indicatori dal 1970 al 2015.
Il modello statistico utilizzato per le stime (Mortalità Incidence Analysis MODel) si basa sulla mortalità disponibile a livello nazionale e sulla sopravvivenza calcolata attraverso il progetto EUROCARE per l’Italia.

Il progetto è stato svolto in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'Istituto Superiore di Sanità che ha creato il modello MIAMOD e ha sviluppato il software. Nel 2007 è stato pubblicato un numero monografico della rivista Tumori dedicato alle stime regionali e nazionali con un articolo sul tumore della prostata. Nel 2013 è stato pubblicato sulla rivista Tumori il nuovo aggiornamento con stime sino al 2015 (Cancer burden in Italian regions. Tumori 2013; 99 (3)). Il volume confronta il cancro della prostata con i più importanti tumori che colpiscono la popolazione maschile italiana (polmone, colon retto, stomaco e melanoma cutaneo). I dati sul cancro della prostata sono forniti per tutte le regioni italiane. Un articolo specifico sull’ impatto nella popolazione italiana del carcinoma prostatico (Estimates of prostate cancer burden in Italy) è stato pubblicato nel febbraio 2016 sulla rivista Cancer Epidemiology. Questo articolo descrive un trend più lungo dal 1970 al 2020.Il progetto è stato finanziato dal Centro Controllo delle Malattie (CCM).

La sopravvivenza dei pazienti con tumore della prostata in Italia
(Responsabile: Dr.ssa Gemma Gatta - S.S. Epidemiologia Valutativa)

Nonostante in Italia la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con cancro della prostata sia 88% (http://www.registri-tumori.it/cms/),  le disuguaglianze sono ampie. La sopravvivenza è inferiore a 78% per i pazienti che abitano nel Sud Italia e 85-91% per i pazienti che abitano nelle aree del Nord-Ovest e Nord-Est Italia, rispettivamente. La prognosi negli ultimi 25 anni è migliorata considerevolmente. Le cause dell'ampia variabilità geografica e temporale possono essere: la diagnosi tardiva che rende le terapie meno efficaci, o l'applicazione di diversi protocolli terapeutici oppure la sola anticipazione diagnostica, cioè la diversa presenza, nelle diverse popolazioni, di casi di carcinoma indolente (cioè che non avrebbe mai dato segno di sè nel corso della vita).

Lo studio mirava a:

  1. descrivere il trattamento dei pazienti con cancro della prostata in Italia. I registri tumore di popolazione (RT) di otto aree, rappresentative della variabilità di incidenza e s opravvivenza del paese, hanno raccolto informazioni clinico-patologiche.
  2. assicurare una appropriata interpretazione delle differenze di sopravvivenza attraverso l’applicazione di modelli statistici avanzati (modelli di cura), che permettono di stimare la sopravvivenza media dei pazienti destinati a morire di cancro della prostata e la proporzione di pazienti guariti. Quest’ultima frazione è stata messa in relazione con le procedure di trattamento delle diverse aree in studio.

Il progetto è stato svolto in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'Istituto Superiore di Sanità. I registri tumori partecipanti allo studio seguono: Genova, Varese, Trentino, Alto Adige, Reggio Emilia, Latina, Napoli e Ragusa.
Lo studio è stato finanziato da AIRC, Amgen Dompè e Fondazione Trentina per la Ricerca sui Tumori.

E’ in corso la disseminazione dei risultati di questo progetto.  Il primo articolo (Prostate cancer changes in clinical  presentation and treatments in two decades: an Italian population - based study) è stato pubblicato sullo European Journal of Cancer a settembre 2016. L’ articolo confronta due periodi di tempo (1996-1999 vs 2005-2007) e trova che nel corso di 10 anni sono aumentati i pazienti che arrivano alla diagnosi con classe di rischio bassa e sono diminuiti quelli che sono diagnosticati in fase tardiva (classe di rischio elevata o metastatici). Importante, l’articolo riporta un aumento, nel tempo, della sopravvivenza per i pazienti in classe di rischio alto. L’articolo mostra anche un diverso approccio terapeutico a seconda delle classe di età: più interventi invasivi per i pazienti giovani (età <75 anni), più rari gli interventi radicali nei pazienti anziani (età <75 anni). Dalle contraddizioni emerse dallo studio nell'approccio al tumore della prostata, si ricava la necessita di un approccio sistematico a questa neoplasia garantito solo da team multidisciplinari che operino in centri qualificati.

Altri articoli sono in corso di pubblicazione con l’obiettivo di spiegare quanta parte delle differenze di sopravvivenza osservate in Italia tra le diverse aree geografiche sono dovute al diverso stadio  alla diagnosi ed al diverso trattamento nelle aree osservate.

Questo articolo è stato presentato al pubblico durante una conferenza stampa che si è tenuta presso l’Istituto dei Tumori il 5 Ottobre 2016. Il comunicato stampa è disponibile qui.

Progetto EUROCARE (www.eurocare.it)
(Responsabili: Dr.ssa Milena Sant - S.C. Epidemiologia Analitica e Impatto Sanitario);  Dr.ssa Gemma Gatta – S.S. Epidemiologia Valutativa; Dr.ssa Roberta De Angelis, Dr.ssa Silvia Francisci – Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS);

Questo studio descrive la sopravvivenza per età, paese e periodo di diagnosi allo scopo di interpretarne le differenze rilevate. Tra le numerose localizzazioni tumorali incluse e descritte nel progetto vi è il tumore della prostata. Questo progetto, per diversi anni sostenuto da un finanziamento della Unione Europea, è stato anche finanziato dalla Fondazione San Paolo e da un finanziamento europeo (DG Sanco) per la Joint Action EPAAC. Il progetto è in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Prevenzione della salute dell'Istituto Superiore di Sanità.

A Gennaio 2014 è stato pubblicato su Lancet Oncology un articolo sulle sopravvivenze dei pazienti diagnosticati con tumore nel periodo 2000-2007 in 29 paesi europei. La sopravvivenza del tumore della prostata viene fornita per diverse aree geografiche europee, per singoli paesi, e per gruppi di età. Viene anche analizzato il trend temporale di sopravvivenza (1999-2007) (De Angelis R, Sant M, Coleman MP et al. Cancer survival in Europe 1999-2007 by country and age: results of EUROCARE-5- a population based study. Lancet Oncol  2014 Jan;15(1):23-34).

Una descrizione più ampia dei dati epidemiologici sul tumore della prostata è stata fornita in un articolo specifico pubblicato in un numero monografico della rivista European Journal of Cancer nel 2015 (Trama A, Foschi R, Larrañaga N, et al. Survival of male genital cancers (prostate, testis and penis) in Europe 1999-2007: Results from the EUROCARE-5 study. Eur J Cancer. 2015 Sep 6.).

Nell’ambito di una monografia della rivista Journal National Cancer Institute (JNCI), che indaga gli aspetti economici del cancro in Europa e negli Stati Uniti, il cancro della prostata è stato considerato per studiare l’appropriatezza degli interventi radicali. L’articolo, pubblicato nell’autunno del 2013 (Gatta G, Trama A, Capocaccia R. variations in Cancer Survival and patterns of Care Across Europe: roles of wealth and health-care organization.  J Natl Cancer Inst Monogr 2013;(46):79-87), valuta anche la relazione tra la sopravvivenza a 5 anni, lo stadio e gli interventi radicali in diverse popolazioni europee.

I tumori rari della prostata
(Responsabile: dr.ssa Gemma Gatta - S.S. Epidemiologia Valutativa)

Nell’ambito del progetto europeo sui tumori rari che stima il carico delle neoplasie rare nella popolazione, vengono studiati i tumori rari della prostata. Su circa 5.200 pazienti europei con carcinoma raro della prostata (squamocellulare, duttale infiltrante, a cellule transazionali e a cellule tipo ghiandole salivari) viene calcolata incidenza, sopravvivenza e prevalenza nella popolazione europea. Per queste neoplasie eccezionali, il tasso di incidenza è sempre inferiore a  < 0.5 per 100.000/anno, mentre si stimano circa 3.500 casi prevalenti con tumore raro della prostata nella popolazione europea (EU27). La sopravvivenza a 5 anni (< 60%),  è inferiore a quella del classico adenocarcinoma con l’eccezione del carcinoma duttale infiltrante che ha una sopravvivenza (85%) simile a quella dell’adenocarcinoma prostatico (83%). Il sito web del progetto europeo e l’articolo pubblicato lo scorso anno sulla rivista European Journal of Cancer riportano le informazioni qui sintetizzate. Il progetto ha ottenuto due finanziamenti europei (DG Sanco, PH).

Entro il 2016 saranno disponibili sul sito web del progetto “Rare cancers information network – RARECAREnet” i nuovi dati sui tumori rari della prostata (incidenza, sopravvivenza e prevalenza) riferiti agli anni di diagnosi 2000-2007 (www.rarecarenet.eu).

Un volume monografico sui tumori rari in Italia è stato pubblicato in collaborazione con l’Associazione Italiana dei registri tumori (AIRTUM) nel febbraio del 2016 ed è disponibile sul sito dell’AIRTUM. Nel capitolo sui tumori rari del sistema genitale maschile, sono presentati per l’Italia anche i dati di incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei tumori rari della prostata. L’incidenza è calcolata considerando i pazienti diagnosticati nel periodo 2000-2010 e le stime del numero di casi attesi sono fornite al 2015. Le stime di sopravvivenza fanno riferimento al periodo di diagnosi 2000-2008. E’ la prima volta che vengono pubblicate queste stime per l’Italia. Queste informazioni sono importanti per la ricerca clinica visto che la sopravvivenza per queste neoplasie rare è significativamente più bassa di quella del tumore ‘classico’ della prostata.

 

 

 


Ultimo aggiornamento: 07-02-2017 10:23:05

[ Indietro ]

Valid XHTML 1.0 Strict CSS Valido!